MARVELIT

PRESENTA

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Di

Carmelo Mobilia e Igor Della Libera  

 

INCUBI DEL PASSATO (1° parte)

 

Guest star:

 

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# 42

 

 

Joe Tripper è ormai in pensione da qualche anno. Le sue passioni sono il basket e la pesca.

Ogni volta che può divide il suo tempo libero tra i risultati dei Lakers e il molo di Santa Monica, dove ama far danzare il suo amo fra le onde del mare.

Joe Tripper vive a Los Angeles da molti anni ormai, frequenta questo molo da parecchio tempo e ne ha viste di ogni: sportivi correre lungo la baia, coppiette che si fidanzano, altre che si lasciano, punk stravaganti, turisti di ogni nazionalità ... qualche volte, persino dei set cinematografici girare alcune scene in spiaggia.

Ma mai nella sua lunga vita Joe Tripper ha visto uno spettacolo come quello che sta vedendo stamattina: dal fondo dell’oceano una macchia scura si fa sempre più grande, sempre di più vicina.

Cosa può essere” pensa incuriosito, fino a quando vede emergere dall’acqua un enorme pesce di metallo, grande quanto una nave, alzarsi in volo e dirigersi verso il centro della città.

<GLI ALIENI! UN'ALTRA VOLTA GLI ALIENI!> esclama terrorizzato, mentre fa cadere il kit da pesca, abbandona la sua fedele canna e abbandona il molo correndo.

 

Consolato giapponese di L.A.

 

Shiro Yoshida, neo riluttante Vendicatore giapponese, è in video conferenza con i suoi superiori.

<Yoshida-san, non ti abbiamo mandato in America per turismo. Se il campione e il principale protettore del Giappone, sei lì per osservare potenziali minacce al tuo paese. I Vendicatori sono venuto per ben due volte qui a Tokyo e hanno lasciato solo macerie. In queste settimane i rapporti che ci hai consegnato non hanno segnalato nulla di anomalo, e la cosa ci pare molto strana.>*

* tradotto dal giapponese

<Le assicuro signor Morimoto che a oggi non ho trovato nulla di anomalo da segnalare nei Vendicatori. Sono un organizzazione pacifica organizzata per la salvaguardia non solo dell’America, ma anche della Terra. Nelle occasioni che ho avuto di combattere al loro fianco non ho riscontrato alcun piano che possa in alcun modo essere d’intralcio al Giappone. Sono sicuro che la mia presenza qui sia del tutto inutile, pertanto rinnovo la mia richiesta di essere rimpatriato al più presto, in quanto ...>

<Lei tornerà in Giappone quando NOI decideremo che sia il caso, Yoshida-san. Per il momento non siamo ancora convinti che il suo lavoro negli Stati Uniti sia terminato. Continuerà a svolgere il suo compito. Si faccia valere e tenga alto l’onore del Giappone.>

Il delegato giapponese chiude la conversazione. Sole Ardente si infuria, imprecando nella sua lingua madre.  Non è al suo agio in America. Non è a suo agio con gli americani, così come non era a suo agio negli X-Men.

Tuttavia, in cuori suo, sta cominciando a nutrire una sorta di rispetto per questi Vendicatori ... sono diversi dalla scuola di Xavier, anche se non saprebbe spiegare bene in cosa. Non vede l’ora di levare le tende perché, forse, comincia a piacergli far parte del gruppo? Scaccia il pensiero con una scrollata di testa.

Il suo pensare viene comunque interrotto dal suono della communicard.

 

Altrove.

 

<Spero che tu sia stato bene con me, questa settimana.>

<Oh sì papà, lo sai che adoro stare con te. Poi mi piace da morire quando mi porti alla base.>

<Ecco, questa parte eviterei di raccontarla a mamma ok?> dice Eric Masterson, strizzando l’occhio a suo figlio Kevin.

<Sta tranquillo, non ho detto nulla a mamma dei nostri giorni alla base... > risponde sorridendo il ragazzo.

<E non gli hai detto nulla neppure di Rachel?> dice ancora Eric, con un tono allusivo.

<Gli ho detto che siamo stati a Disneyland. Papà, io e Rachel siamo solo amici ... piuttosto, te e sua madre ...>

<Come?> dice sorpreso Eric, deglutendo rumorosamente.

<Beh papà sai.... Julia è una gran bella donna, non dirmi che non l’hai notato. E con la scusa di portare in giro me e Rachel vi state frequentando molto e ....>

<Io e Julia siamo solo amici, Kevin.> risponde imbarazzato il padre.

<Già. Come me e Rachel, appunto.>

“Dio, è già più sgamato di me.” Pensa Eric Masterson, in un misto di imbarazzo e orgoglio.

Lascia Kevin davanti alla casa di sua madre, che accoglie il figlio con un bacio e invita l’ex marito ad entrare, ma Eric preferisce restare in auto e salutare da lì.

E’ ancora affezionato alla sua ex, ma ha sempre legato poco con Bobby Steele, il suo nuovo marito e difensore dei L.A. Sharks. *

Preferisce non entrare, almeno per oggi.  Appena fa la retromarcia con la sua auto, la sua communicard inizia a ronzare.

<Beh qualsiasi cosa sia, sarà meglio che ascoltare Bobby Steele che si lamenta della sua squadra.>

Pensa Eric, mentre impugna il suo bastone.

* squadra di football fittizia di L.A.

 

In un altro luogo ancora.

 

 In un elegante caffè del centro due eleganti e belle donne stanno tenendo una conversazione simile a quella avvenuta in auto dei Masterson.

Sono due vecchie compagne di college che dopo tanto tempo si ritrovano in California.

La rossa si chiama Julia Carpenter ed è un membro dei Vendicatori Ovest.

La bionda invece è Valerie Cooper, ex membro dello staff del presidente, attualmente senza lavoro.

<Dunque dopo tanto tempo tu e John potete finalmente stare vicini. Sono contenta per voi, Spero che la tua presenza lo aiuti ad ... ammorbidirsi un po’.> dice Julia.

<Ho diverse offerte di lavoro ma si, ho deciso di prendermi un anno sabatico per vedere come andrà la nostra storia. Siamo stati entrambi molto presi col nostro lavoro e non ci siamo mai posti certi ... obiettivi. Ora a poco a poco vedremo ... tu invece? Ti vedi con qualcuno?> chiese diretta Valerie, sorseggiando il suo cappuccino.

<Beh ... sì e no. Sto frequentando un uomo ... il padre di un amico di Rachel. Fa l’architetto. E’ molto dolce, timido e pure lui viene da un divorzio quindi sai... ci stiamo andando piano.>

<Me lo immagino sai? Non troppo alto, poco atletico ... insomma l’esatto contrario di un supereroe muscoloso.> sorride la donna < Il macho non è mai stato il tuo tipo, paradossalmente vista la tua “professione.” Sono contenta che hai trovato uno non del giro. Non ti ci vedevo con un supereroe...>

Julia abbassa lo sguardo. Ha omesso all’amica che pure il suo architetto timido e poco atletico sia in realtà “uno del giro”.

Lei e Eric hanno molte cose in comune. Vorrebbero prendersi una pausa da quel mondo fatto di continue battaglie, ma i loro impegni come Vendicatori li assorbono completamente.

Ma queste sono confidenze che non può fare a Valerie, senza compromettere l’identità segreta di Eric.

<Oh a proposito: ecco il mio uomo.> disse Valerie, vedendo scendere dal SUV nero il suo attuale fidanzato nonché collega di Julia: l’agente federale Jack Daniels, alias John Walker, alias U.S.Agent.

<Salve ragazze. Purtroppo non sono qui per prelevare te, amore, ma sono qui per Julia.> dice, dando un bacio alla sua compagna.

<Il dovere ci chiama. Un casino alla base.>

<Come volevasi dimostrare.... > sospira la Carpenter.

<Non dite altro, comprendo perfettamente. Andate e fatevi onore.>

Julia e John salgono sul mezzo di quest’ultimo e sgommano via.

Valerie resta da sola a domandarsi cosa sia successo, ma è certa che di qualsiasi cosa si tratti, il suo uomo e la sua amica riusciranno a venirne a capo.

 

Los Angeles. Chiesa della fede abbandonata.

 

Rafael Santos nello zaino ha la telecamera “presa in prestito” alla scuola di cinema e sta aspettando che la sua attrice arrivi. Inizia a dire “azione” con il tono del regista che sa il fatto suo.

Si gira di scatto e si trova addosso la risata e la torcia del cellulare di Karin: l'attrice.

<Puoi rifarlo? Eri proprio divertente. Non ho ripreso quello con la voce roca.>

Rafael si imbarazza, saluta goffamente Karin che si diverte a stuzzicarlo.

<Vuoi indietro i tuoi occhi? Credo siano finiti tra le mie tette.>

Scuote la maglietta con il simbolo dell'anarchia mostrando che non porta il reggiseno.

Indossa degli short che esaltano il fisico da “ballerina incontra Daisy Duke”.

Ha dei capelli tagliati corti, ma è l'unica nota un po' mascolina.

Rafael tace e le dice di seguirlo. Non entrano dall'ingresso, ma da una finestrella su un lato della chiesa. Una volta dentro Karin si guarda intorno poi inizia a ballare vicino all'altare.

<Mi devo stendere qua sopra... facciamo cosa? Un sacrificio umano? Io sono la vittima, ma poi una volta che mi hanno strappato il cuore mi ridesto come un orribile e sexy mostro assetato di sangue?>

Rafael tira fuori il cavalletto e lo piazza. Controlla l'inquadratura e poi tossicchiando dice:

<Karin non è un horror. E' un film sperimentale. Una sorta di abbraccio tra sacro e profano.>

Karin fa l'occhiolino.

<Quindi mi devo spogliare, ma lo faccio per un prodotto di cultura?>

Rafael le dice di spostarsi leggermente e quando Karin lo fa, nell'inquadratura il ragazzo vede, alle sue spalle, per un attimo un'ombra.

In quello successivo non c'è più.

Rafael prova lo zoom su Karin. Si sta avvicinando al petto della ragazza e quando stringe su questo, le sue mani tremano e quasi non sente l'urlo di dolore di lei.

E' paralizzato dal vedere un mano che la trapassa all'altezza del cuore.

Karin si accascia come una bambola di pezza e l'essere che l'ha uccisa si rivela grosso e coperto di stracci. I resti di un cappuccio sembrano fusi con la sua faccia e la coprono in parte.

Si disfa del cadavere, mentre Rafael, superato l'orrore, prova a scappare.

La creatura traccia nell'aria dei segni con le dita. Rafael si solleva in aria, qualche centimetro e poi il mostro lo attira a se.

Rafael è nauseato dal puzzo di morte e sangue che emana: non può saperlo, ma quegli occhi neri in cui divampa una pupilla di fuoco non vedono un ragazzo spaventato, vedono un re di Atlantide, vedono una gigantessa di giada che prova ad attaccarlo, vedono un dio del tuono che mulina feroce un martello.

La reazione è furente e Rafael sente il suo stesso cuore muoversi nel petto e premere fino a quando non sfonda dall'interno la pelle ed emerge davanti a lui nell'aria sporca.

L'essere indifferente al secondo omicidio si guarda intorno.

Non è riuscito nel suo intento. Nella chiesa continuano a danzare l'Atlantideo, il dio e l'amazzone verde. E non sono più soli. Ne arrivano altri. Si tiene le tempie. La fiamma brucia negli occhi e vorrebbe strapparseli. Si volta e con un altro gesto della mano solleva da terra il cadavere di Karin e poi lo depone sull'altare.

 

Base dei VCO

 

John e Julia, ora negli aderenti costumi di USAgent e Aracne, arrivano alla base.

Rimangono stupiti nel vedere l’enorme astronave a forma di pesce “parcheggiata” nel cortile della base.

<Cos’è quella cosa? Da dove viene?> domandò Julia <Non dirmi che si tratta di un'altra emergenza aliena ...>

<No, tutt’altro.> rispose risoluto Agent <Riconosco il design. L’ho già visto in dei filmati risalenti alla seconda guerra mondiale. E’ un mezzo di trasporto atlantideo.>

Una volta entrati nel laboratorio vedono tutti i loro compagni di squadra a raccolta intorno ad un tavolo.

Sdraiata su di esso c’è una ragazza bionda che indossa un body squamato verde.

In piedi accanto a lei, come intuito da USAgent, c’è colui che il mondo intero dal 1939 conosce come Namor I di Atlantide, il potente Sub Mariner.

<Pym che cosa ...> ma prima che Agent possa terminare la domanda, Henry Pym alias Calabrone gli dà la risposta che cerca.

<Proprio mentre stavate entrando, Agent, Namor ci stava spiegando perché gli serve il nostro aiuto.>

<Quello che mi serve dottor Pym è la scienza medica.> tagliò corto Namor <Mia cugina Namorita è stata infettata da una creatura di nome Dagon, e ha dato alla luce degli ... orrori che sono stati distrutti da me e i miei alleati Difensori [vedi Namor MIT 1/7]. Da allora è caduta in coma. Ho cercato soccorso dai migliori guaritori e maghi di tutti i regni sottomarini, ma invano. A oggi nessuno è stato in grado di trovare una cura. Così ho deciso di provare anche con gli scienziati ed i maghi della terraferma. Ho provato con Stephen Strange e Bruce Banner, ma nulla. Ho provato allora a contattare Reed Richards, ma non ha risposto alle mie chiamate... chissà dove si trova in questo momento. Così infine mi sono ricordato di te, Pym. Sei il più grande biochimico del mondo, si dice. Forse tu puoi trovare una cura per mia cugina. >

She Hulk osserva silenziosa. E’ stata compagna di Namor ai tempi di New York e sebbene non sia in cima alla lista dei suoi preferiti, lo ricorda come un nobile compagno.

Anche allora [NOTA] aveva dei trascorsi dolorosi, in quanto la sua seconda moglie Marrina era stata vittima di un maleficio o di una mutazione, non ricorda bene. Ciò che ricorda bene è il dolore di Namor e prega che non debba passarci nuovamente.

Richard Rider invece rimane impietrito nel vedere la sua vecchia amica Namorita distesa su quel tavolo come morta. Erano stati amici e compagni di squadra durante la militanza nei New Warriors e si era innamorato di lei; vederla in quello stato lo faceva soffrire.

<Farò tutto il possibile per aiutarla, Namor. > rispose Hank Pym <Per quanto le mie conoscenze della biologia e la chimica potrebbero essere insufficienti. Da quello che mi dici la natura dei suoi problemi potrebbe anche essere di natura sovrannaturale. >

<Allora non mi senti? Ho chiesto l’aiuto del Dottor Strange, ma è stato tutto inutile! Poi anche lui ... è sparito, chissà in qualche mondo occulto ... non ha potuto approfondire la cosa. Accetto qualsiasi tipo di aiuto, pur di riavere mia cugina.>

<Sta calmo Namor.> dice She Hulk. < Sei tra amici qui.  Ti daremo tutto l’aiuto che possiamo.>

<Mettiamoci al lavoro ...> dice Hank Pym, mentre Tigra gli fa da assistente allungandogli il camice.

 

Alla Chiesa Abbandonata.

 

C'è della macabra ironia in quanto sta accadendo nella vecchia chiesa.

Il giovane regista Rafael Santos è stato ucciso da un essere avvolto in stracci.

La beffa sta nel fatto che lui è morto, ma la telecamera rimasta accesa e puntata verso l'altare della chiesa sconsacrata sta riprendendo il suo assassino alle prese con un arcano rito esoterico. Nell'inquadratura si vede di spalle il mostro, mentre finisce di aprire il ventre della ragazza, di quella Karin che a sua volta, da cadavere, sta interpretando il ruolo horror che tanto avrebbe voluto fare da viva.

La telecamera non può sapere che questo mostro sadico sta usando quello squarcio per guardare lontano verso la villa dei Vendicatori della Costa Ovest.

La creatura stessa non sa perchè gli appaia quella costruzione.  Sa solo che sta cercando qualcuno di preciso e la visione indica che si trova lì.

La sua bocca si apre in una smorfia di disgusto.

Vede il re di Atlantide che parla con un uomo che indossa una strana armatura.

La vista di Namor si trasforma in dolore fisico, gli trapassa la mente.

Continua a vedere come fosse invisibile nel laboratorio di Pym.

Ci sono facce distorte che non gli dicono niente. C'è un demone di fuoco che gli ricorda un lungo periodo in un luogo buio dove veniva raggiunto da fiamme crudeli, e poi c'è la gigantessa verde e la vista scatena altro dolore.

Resiste e con la sua vista individua la fonte, quel potere che può essere suo, una forza che sente lo aiuterà a cacciare le visioni. Una forza che si trova nel corpo della ragazza stesa su un lettino. C'è qualcosa in lei che gli ricorda l'Atlantideo.

Inizia una litania con parole che non pronunciava da tempo. Pensava che la sua bocca non fosse più in grado di articolarle ma solo di gridare. Non solo le ricorda ma funzionano e così quando, al culmine dell'incantesimo chiude gli occhi, quelli di Namorita si aprono di colpo.  

 

Base dei Vendicatori Ovest. Il Laboratorio.

 

Nova sta tenendo la mano di Namorita come se sperasse che l'affetto che hanno provato l'una per l'altro potesse fare il miracolo. Lo sta facendo quando sente un sussulto e vede gli occhi della ragazza che ha amato che si aprono.

Hank è alle provette, analizzando i campioni di sangue che ha prelevato.

Namor è in piedi accanto a lui, impaziente, non rendendosi conto come la sua presenza e il suo sguardo minaccioso potrebbe innervosire uno scienziato meno capace del dottor Pym.

Tigra è anch’essa lì vicino, a fargli da assistente.

Il resto del team a fuori dal laboratorio, come in attesa di una chiamata.

<Non capisco il perché ci abbiano convocati ...> borbotta Sole Ardente.

<L’arrivo dell’ammiraglia atlantidea è apparsa inizialmente come un attacco e hanno dato l’allarme Shiro. E’ una procedura standard.> fa notare Aracne.

Il giapponese borbotta.

<Mi spieghi che cosa avevi da fare di tanto importante da non voler essere qui?> gli dice spazientita She Hulk.

<Confondi il mio realismo con dell’inutile cinismo, She Hulk. Sono un guerriero samurai. Un protettore del popolo, un guerriero. Non un medico o uno scienziato. La mia presenza qui è pertanto inutile... e si, preferirei essere altrove.>

<Cos’è, ti fa tanto schifo rimanere con la squadra?> gli fa notare U.S.Agent.

<Uh a dire il vero, anche io concordo con Sole Ardente.> dice timidamente Thunderstrike

<Cioè... se c’è da dare una mano, sono il primo a correre in soccorso ... ma in casi come questi ... voglio dire, alcuni di noi hanno anche una vita oltre a questa in costume e se non c’è davvero bisogno ...>

<Cos’è vuoi disertare pure tu?> gli risponde U.S.Agent, infastidito.

<Non si tratta di “disertare” Agent... non siamo in caserma! Ho un figlio ricordi? Ho delle responsabilità come padre e ... >

<Resteremo qui. Tutti.> esclama lo scudiero, con un tono che non ammette repliche.

<E chi ha deciso che comandi tu?> gli risponde a tono Shiro Yoshida.

<Calma ragazzi, non fate così dai...> interviene, materna, Aracne.

<Infatti, non scaldatevi gli animi... tu in senso letterale, Shiro. Vado a chiedere al dottor Pym se dobbiamo rimanere o meno.> dice She Hulk.

In quel momento però Nova richiama l’attenzione con una lieta notizia.

<Ha ripreso coscienza... è sveglia!> dice non riuscendo a trattenere la gioia.

Pym, Namor e Tigra si voltano, mentre gli altri li raggiungono.

Il principe di Atlantide si avvicina alla cugina e chi in quella stanza ha conosciuto Namor in versione “figlio vendicativo” si stupisce che un accenno di lacrima inumidisca il suo sguardo.

Nova si accorge che la stretta di Namorita non è più gentile: è forte, e adesso gli sta facendo male. Succede tutto in un attimo quello che basta a Namorita per liberarsi dal tavolo e lanciare il suo ex contro le strumentazioni che stavano monitorando il suo stato di salute.

<Namorita fermati! Sei ancora sotto shock dopo tutto quello che hai passato. Guardami! Sono Namor! Torna in te...so che puoi farcela, puoi combattere il male che ti ha contagiato... non costringermi a farlo per te!>

L’ex re di Atlantide cerca di calmarla e alle parole aggiunge anche una forte presa alle braccia della giovane cugina. Con un'occhiataccia invita i Vendicatori a non intervenire.

She- Hulk ha esperienza con la perdita di controllo, dovuta alle trasformazioni. Vedendo le braccia dell'atlantidea che iniziano a mutare, le sue spalle che si allargano è come se Jenny tornasse a quei tempi quando era lei la forza distruttiva.

Nova viene aiutato da Sole Ardente e U.S.Agent ad alzarsi.

<’Nita.....> sospira Richard Rider.

<Sta calmo ragazzo, e tieniti pronto.> gli dice USAgent.

Aracne si prepara a contenere Namorita con la tela. Hank Pym prepara la pistola che spara le particelle che portano il suo nome.

<Tenetela ferma. Non so se sarò in grado di rimpicciolirla per poterla controllare, ma da come sta impazzendo e da quello che registrano le macchine a cui era collegata, è evidente che il suo coma non aveva nulla di naturale. Temo che stesse incubando qualche virus soprannaturale. Namor spostandola da Atlantide deve aver prodotto la fase successiva dell'azione infettiva.>

A fare da eco alle parole di Calabrone c'è Namorita che si libera del cugino con un calcio potente proiettandolo oltre la parete rinforzata del laboratorio e fuori nel corridoio sotterraneo della villa. Adesso gli occhi di Namorita brillano di una luce oscura. Continua a diventare sempre più grossa.

Nova prova a farla ragionare.

<Namorita... questa non sei tu, come non lo eri quando fecero emergere il tuo retaggio atlantideo. Non mi sono arreso allora e non lo farò adesso!> commenta Nova.

Per un attimo ha l'impressione che le sue parole abbiano fatto breccia nella mente sconvolta dell’amica, ma in realtà solo un riflesso fulmineo generato dal suo casco e l'esplosione di due raggi contro Namorita impediscono alla sua ex di stritolarlo in una presa mortale.

Namorita sente come un richiamo, guarda il soffitto.

Nova capisce che sta per volare via. Prova a colpirla, ma Namorita lo colpisce, poi buca tre piani della villa e una volta in cielo esplode in un urlo. Dopo di questo sparisce seguendo la voce che sente sempre più forte nella sua testa e che la chiama a .

 

Griffith park. Zoo abbandonato di Los Angeles.

 

Il vecchio zoo di Los Angeles è stato chiuso da anni. I cartelli di divieto circondano un'area in particolare al cui centro c'è la copia di una piramide Azteca.

Mezzi gradoni sono consunti e l'interno, che un tempo ospitava un rettilario, ora presenta solo teche di vetro rotte e sporcizia.

Davanti all'ingresso troviamo l'essere della chiesa.

Guarda il cielo coperto da nuvole che minacciano pioggia.

Tra queste di colpo compare un puntino che, man mano che si avvicina a lui, prende forma. Quando Namorita plana con forza il suolo si rompe e zolle grosse si sollevano.

Non c'è più molto della ragazza atlantidea, della sua giovane bellezza.

Adesso è enorme e sgraziata come fosse il riflesso di uno specchio distorto. L'assassino dei due ragazzi adesso riesce a parlare, a farlo senza provare dolore.

<Il tuo potenziale non è ancora emerso del tutto, ma io ti aiuterò a completare la trasformazione. Quei dannati a cui devo il mio inferno personale non hanno capito con cosa avevano a che fare... nel tuo grembo c'è qualcosa di antico. Qualcosa che ora grazie alle mie rune del risveglio riporterò alla vita. Ho ricordato finalmente quali rune usare per liberarti dalla tua crisalide.>

Namorita non capisce ma non reagisce. E' come se quella voce la calmasse.

 

L'incappucciato mostra una ciotola colma di sangue e dopo aver intinto le sua dita nel liquido inizia a tracciare con cura dei simboli sul corpo mostruoso di Namorita.

Una volta che la runa è completata questa diventa un marchio di fuoco e si illumina.

Ne traccia diverse e poi inizia l'incantesimo del risveglio.

Ad ogni parola pronunciata nella lingua della sua antica religione delle strisce di luce partono dai vari simboli collegandoli tra loro fino a comporre un disegno più grande.

Namorita avverte lo sprigionarsi di quell'energia mistica che la avvolge. E' come se le entrasse dentro e facesse evolvere il seme del male impiantato dentro di lei. Il mago sogghigna, mentre l'ombra di Namorita di allarga e diventa quella di qualcosa che non ha più nulla di umano, mentre tentacoli escono dal suo corpo e le gambe si fondono in un enorme coda. Si formano ali di pipistrello giganti.

<L'Antico è rinato nel corpo della giovane di Atlantide. La creatura mi guarda e ha capito a chi deve il suo ritorno. E adesso io tramite di lui mi prenderò la vendetta su chi mi ha dimenticato.>

Allarga le braccia e grida.

<Vai Antico, distruggi la città e quando i miei nemici cercheranno di fermarti... eliminali senza pietà. Fai sì che provino il senso di sconfitta e il dolore che io ho patito per causa loro.>

Le ultime parole l'Antico non le sente. E' già in aria ed è così grande che la sua ombra è come la notte.

 

Base dei VCO.

 

I Vendicatori si riprendono dall’attacco precedente. Sono stati colti di sorpresa, impreparati da una reazione così.

She Hulk e Tigra soccorrono Sub Mariner, stordito dal colpo ricevuto.

<Namor, stai bene?> gli chiede Greer Nelson.

<Namorita ... io ... non capisco. Non è mai stata così forte. Che le è successo?>

<Non ha alcuna spiegazione scientifica> fa notare Calabrone <Le ho solo prelevato un campione di sangue. Non le ho somministrato niente. Non c’è modo di capire il perché di quella reazione.>

<Chiunque sia in grado di fare uno scherzo del genere al potente Sub Mariner è una minaccia. Dobbiamo fermarla, prima che faccia del male a qualcuno o perfino a se stessa.> dice prontamente USAgent.

<Qualunque cosa abbia provocato quella reazione è mio dovere fermarla!> esclama Sub Mariner, e senza alcuna esitazione, prende il volo seguendo il percorso della cugina.

<Io vado con lui. ‘Nita è pure amica mia.> dice Nova, seguendolo a ruota.

<Shiro, Thunderstrike, andate con loro. Tutti gli altri al Quinjet.> ordina Calabrone, mentre tutti i Vendicatori eseguono quanto loro detto.  

 

Centro di L.A.

 

Le esplosioni, i pezzi di asfalto che si sollevano, le grida della gente spaventata dall'enorme essere i cui tentacoli colpiscono i palazzi più alti fanno da colonna sonora all'arrivo dei Vendicatori Ovest e di Namor.

<Quella cosa... è Namorita?> domanda stupita Tigra.

<Temo di si Greer. Ha subito una mutazione, in qualche modo. Ma è un fenomeno inspiegabile. Mi chiedo cosa possa....>

<Le analisi a dopo, Pym. Facci scendere, c’è della gente da soccorrere.> dice prontamente U.S.Agent.

Intanto il re di Atlantide, assieme a Nova, è il primo ad attaccare la creatura.

Usano pugni e raggi di energia contro il mostro che risponde in modo preciso con un colpo di coda. Namor preso in pieno vola oltre l'orizzonte.

Nova viene gettato giù, sulla strada, e su questa traccia un solco prima di incastrarsi nell'asfalto.

Sole Ardente non tarda a far sentire la propria presenza, e colpisce la creatura con il suo fuoco atomico.

<Pare che non gradisca. Probabilmente per la sua natura marina. Beh, sta a vedere, mostro, ne ho a tonnellate di queste fiamme.> dice il mutante giapponese.

Sotto, lontano dalla battaglia nel cielo, USAgent usa lo scudo per riparare delle persone da una pioggia di detriti.

Aracne si preoccupa di scardinare le porte di un bus con a bordo una scolaresca che si è mezzo ribaltato a causa dell'asfalto distrutto. La sua tela non è abbastanza e allora un fulmine scende chirurgico dal cielo e le sblocca. Thunderstrike la raggiunge.

<In due è meglio, non ti pare?> scherza Eric Masterson.

Pym usa un vaporizzatore e volando vicino alla pelle squamosa del mostro prova a rimpicciolirne delle parti. Il Calabrone però nota che la bio tecnologia non può nulla contro quell'essere magico. Tigra può ben poco in quella situazione ma grazie ai suoi iper sensi e all'affinità inconscia che ha con la magia, nota qualcosa che ne attira l'attenzione. Un barlume vicino all'ingresso di un centro commerciale.

Corre verso la luce, mentre sopra la sua testa Sole Ardente scatena tutto il suo fuoco atomico. Namor soccorre Nova e dopo che gli occhi nella feritoia del casco del ragazzo hanno incrociato quelli dell'atlantideo, pronunciano nello stesso momento il nome che più li fa soffrire.

<Namorita...>

Namor stringe i pugni.

<Ho capito anche tu tieni a lei, ragazzo... ma per me è un dolore straziante. Sto rivivendo l'incubo di Marrina. Avverto una scintilla di mia cugina in quell'essere, ma è sempre più debole.>

Nova è diviso tra il cercare una cura e fermare il mostro che ha afferrato con un suo tentacolo Sole Ardente e lo sta stritolando.

<Per me è difficile dirlo, ma credo che se Namorita potesse parlarci da dentro quella cosa ci direbbe di ucciderla.>

Namor stringe la mano di Nova.

<Richard Rider non mi sei mai piaciuto e non ero certo contento che Namorita ti frequentasse. Mi chiedevo cosa ci vedesse in te. Mi chiedevo cosa ci vedesse nella razza umana... adesso ho finalmente la risposta. Andiamo.>

I due volano di nuovo contro l'essere e la voce di Namor, pronunciando il suo grido di battaglia “Imperius Rex!” trema.

L'essere incappucciato guarda soddisfatto la scena. Lo fa attraverso gli occhi del “suo” mostro.

E' inebriato ma anche diviso tra passato e presente.

I ricordi sono ancora distorti continua a vedere quegli eroi come gli artefici unici delle sue sconfitte, del suo dolore.

<Qualcosa mi dice che non sei qui per i saldi. Girati voglio vedere che faccia hai sotto quel cappuccio.> La voce sprezzante di Tigra nasconde la paura.

La creatura scappata dall'inferno si gira e Tigra reagisce lanciandosi su di lui.

La sua vista acuta riesce perfino a scorgerne il volto, ma la faccia divorata dal fuoco non le è per nulla familiare.

L’essere cerca di respingerla, ma prima che possa recitare un incantesimo, gli affilati artigli di Tigra gli strappano la tonaca all’altezza del petto, lasciandogli quattro graffi insanguinati sul petto.

L’uomo cade sulle ginocchia.

<Tu.... Folle! Che cosa hai fatto?> grida il pazzo.

<Questo è solo un avvertimento. Posso fare molto di peggio. Richiama il tuo mostro o passerò alle maniera forti!>

<Non ti rendi conto di cosa hai provocato, stupida pazza!>  esclama l’uomo <Mi hai distratto con il tuo futile attacco rabbioso... ora l'Antico non è più sotto il mio controllo... si è liberato... non c'è più nessun legame tra me e lui... lui è uno dei primi, un creatore di incubi... se raggiungerà la sua piena essenza... questa città sarà la prima a cadere sotto il suo dominio. Sono scappato dall'inferno solo per finirne in un altro. Non c'è soddisfazione nel vedere i tuoi compagni colpevoli della mia sorte bruciare, se dovrò farlo anche io!>

Tigra usa il comunicatore per chiamare a raccolta i Vendicatori. Lo sfigurato ha detto che conosce i suoi compagni ma lei non ha la minima idea di chi sia.

Mente il resto della squadra è alle prese con il mostro o impegnata a soccorrere i civili, è She Hulk a rispondere alla chiamata.

Arriva con la solita irruenza e senza fare troppi complimenti si avventa sull’uomo incappucciato, lo afferra per il bavero e lo alza sopra la sua testa, minacciandolo di colpirlo con un pugno.

<Ok uomo del mistero, stando alla mia amica sei tu la causa dei nostri guai. E’ meglio che vuoti il sacco e ci dici chi sei e cosa stai combinando, altrimenti ti mando in orbita la testa!>

Nel pronunciare queste parole, Jennifer Walters scuote violentemente il corpo del nemico, e nel farlo fa cadere all’indietro il suo cappuccio, rivelandone i lineamenti.

Al contrario di Tigra, lei conosce quel volto; per quanto parzialmente sfigurato dalle fiamme, lei sa a chi appartiene.

<N-NON POSSO CREDERCI! SEI TU ... M-MA ... ERI MORTO!>

<Chi è?> chiede candidamente Tigra.

<Lui ... è un nostro vecchio alleato. Un compagno Vendicatore. Lui è ... il dottor Druido!>

 

CONTINUA......

 

 

LE NOTE

 

Riprendiamo le avventure dei VCO dopo una lunga pausa e il doveroso crossover degli X-Men.

La nostra storia trae spunto dagli eventi raccontati da Fabrizio Tabiani sulla sua serie dedicata a Namor il Sub Mariner, la guest – star dell’episodio.

In queste storie, Namorita cadeva in coma dopo essere stata violentata e messa incinta da una creatura Lovecraftiana, Dagon. Su queste pagine porteremo avanti gli eventi di quell’episodio.

 

Due parole sul personaggio che appare sul finale: il Dottor Druido, potente telepate e ipnotizzatore esperto di arti occulte, ha fatto parte dei Vendicatori, nelle storie scritte da Roger Stern, in una tragica formazione che vedeva tra gli altri mentre anche Namor e She Hulk.

Ucciso da Daimon Hellstrom in quanto posseduto da forze maligne, è tornato in vita in un fuori scena dopo gli eventi dei numeri 38 – 39 della nostra serie.

 

Ma ne parleremo maggiormente nel prossimo episodio.

 

Carmelo & Igor.